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16 June 2020

SANGUE E LATTE di Eugenio Di Donato su LIBRI NELL'ARIA - Di Laura Salvadori (Instagram)






Sangue e Latte
di Laura Salvadori

Poco più di cento pagine. Pagine dense, che si appoggiano sull’anima e lì sedimentano. E covano, e prolificano e lasciano conseguenze.

La storia, scritta in prima persona, è un lungo monologo in cui il protagonista, Ludovico Travagli, parla di sé.

La storia di Ludovico non ha niente di diverso dalla storia di qualsiasi bambino nato negli anni del boom economico, in seno ad una famiglia attaccata alle tradizioni, dove l’unico dovere è il lavoro, dove si è abituati a non contare niente come individuo ma solo come uomo o donna dotato di braccia per lavorare e di un percorso prestabilito da seguire. Senza mai deviare, senza doversi interrogare su ciò che è giusto o sbagliato. Con l’assuefazione atavica a tacitare i desideri più intimi, come il bisogno di una carezza o di una semplice parola. Con il bisogno di essere approvato, di non deludere, di non tradire le aspettative. Dove i propri sentimenti sono tabù e neanche ci si affanna a conoscerli, figurarsi a dar loro una voce.

Ludovico da piccolo ha conosciuto il dolore e anche la vergogna che deriva dal non sapergli dare un nome. E’ cresciuto nascondendosi, negando se stesso, abbacinato dal bisogno di essere approvato. Sovrastato dalle figure dei nonni, creature votate al lavoro, presenti ma al tempo stesso distaccate, alle quale mostrare devozione. Deluso dai genitori, che hanno divorziato in un’epoca che disapprova il disgregarsi della famiglia. Allontanato dal suo paese prima e mandato a studiare nella metropoli poi, dove la spersonalizzazione e l’assenza di rapporti sociale imperversa. Indotto alla ricerca spasmodica di una realizzazione nel lavoro, non prima di aver accarezzato il sogno di una laurea, come atto dovuto verso chi, con sacrificio, ti ha permesso di studiare. Indottrinato dall’obbligo di essere felice e di rendere evidente queste felicità agli occhi, inquisitori ed esigenti, della famiglia.

Ludovico non ha fatto niente per sé ma tutto per gli altri. Persino il rapporto con la fidanzata, Agata, segue un sentiero già battuto.

Ed è così che Ludovico si ritroverà ad aspettare un figlio e lo perderà, subito, inspiegabilmente, vivendo la perdita come un castigo. Il nome del figlio nato morto ricorre spesso nel romanzo; Ludovico e Agata forse non sono stati degni di essere genitori. Perché un figlio non deve essere portatore di felicità, né di alcuna aspettativa per chi gli dà la vita.

Ludovico alla fine troverà il coraggio di togliersi di dosso il giogo delle aspettative e deciderà solo per se stesso. L’epilogo darà finalmente uno spiraglio di ossigeno al lettore e anche la certezza che il dolore, se condivido con qualcuno, porta spesso alla redenzione e alla libertà.

I miei complimento a Eugenio Di Donato. La sua scrittura è un soffio delicato, il cui respiro, prima debole e incerto, risale con forza le acque ferme e stagnanti verso la superficie, verso l’aria, che diventa densa di profumi e di suoni confortanti. Davvero ben fatto è lo studio introspettivo che conduce in questo suo romanzo, che è pieni di spunti, di riflessioni, di citazioni che ho spesso sottolineato per ricordarle.

Difficile staccarsi dall’idea che Sangue e latte sia un romanzo autobiografico. Se non lo fosse, è comunque profondamente intimo e indiscutibilmente il catalizzatore perfetto delle sensazioni dell’autore, del suo vissuto, del suo essere.


Sangue e latte è un romanzo in cui riconoscersi, in cui annegare i nostri ricordi e un pezzetto dei nostri dolori esistenziali, perché essere figli è un mestiere difficile, forse più dell’essere genitori. Essere figli e crescere implica la necessità di dover spezzare le catene, dolci ed infide, dell’innato desiderio di compiacere, che nasce insieme a noi e che chiede, incessantemente, di essere amati per come siamo.


Ringraziamo Laura Salvadori e la sua bellissima pagina Instagram Libri nell'Aria per averci concesso i diritti di riproduzione della sua recensione.

09 June 2020

Recensione di Sangue e Latte di Eugenio Di Donato - Di Federica Zuliani (Italiano)





«Sangue e Latte» 
di Federica Zuliani


«Sangue e Latte» è un lungo racconto di rapida e piacevole lettura. D’altra parte l’autore (E. Di Donato) adotta nella stesura uno stile conciso, quasi scarno, chiaro e scorrevole, molto equilibrato anche nell’affrontare argomenti che potrebbero diventare scabrosi: li annuncia, li sorvola, non ci insiste. Per sua ammissione si concentra sull’utilizzo e il significato delle parole, «sul senso che svelano», perché non vi siano dubbi o fraintendimenti sulla verità che egli intende riferire. Allora le parole acquistano, talvolta, la durezza di una lama che penetra a fondo nell’anima per non lasciare spazio all’inespresso o a dubbi interpretativi; diventano quasi un’autopunizione e il racconto si fa subito autoanalisi, una lunga confessione. Lentamente, con il procedere della narrazione e con l’intervento di nuovi elementi che si affacciano sul suo quotidiano, il protagonista sente sgretolarsi il muro di angoscia che lo blocca. Si rende così conto che il verbo «amare» non significa solo «dare» per gratificare chi ci sta accanto o per essere graditi, ma significa anche «prendere» in una accezione più ampia che sconfina nel «l’apprendere». Indica, dunque, la possibilità di non chiudersi in se stessi, ma di chiedere, capire, socializzare per scambiare idee, per diventare migliori e conquistare ciò che la vita può offrire. Alla luce di questa nuova consapevolezza la famiglia di origine del protagonista e sopratutto le tradizioni che considerava condizionanti della sua vita, acquistano un nuovo valore: sono riconosciute come il punto di forza dell’esistere, dell’operare per costruire il proprio futuro. «Ora … (conclude infatti) … può ribaltare il dolore e trasformare i vincoli in spinte vitali».


È interessante scoprire che il titolo del libro «Sangue e Latte» significa nella tradizione abruzzese «la nascita e la crescita» di ogni individuo. Vi sono inoltre, fra i tanti, due elementi interessanti ai fini dell’interpretazione del racconto e riguardano il cognome del protagonista: Travagli. Egli lo svela solo a fine narrazione, quando il lungo travaglio dell’autoanalisi ha portato alla rinascita e il cognome rappresenta allora la presa di coscienza della propria identità, mentre, all’inizio del romanzo, dovendo parlare del suo nome come firma sul certificato di morte del figlio, egli scrive solamente: «la mia». Questa volta il cognome celato rappresenterebbe un indizio di ciò che sarà il tema, l’argomento di tutto il racconto, appunto un travaglio metaforico.

Federica Zuliani 
Classe 1935, è nata a Sirmione; è una poetessa, pittrice e corista sezione soprano.

07 May 2020

Sangue e latte di Eugenio di Donato - Recensioni dei lettori su Amazon



GRANDE STORIA, SCRITTURA AVVINCENTE
Tradizioni e aspettative, nonni e genitori. Case antiche, campi, icone di un mondo immobile in un tempo che non può che correre. Un figlio che non sa scegliere, perché non ha idea di quello che potrebbe davvero essere. Tanto meno di quello che davvero vuole. Sangue e latte parla di questa ricerca, dolorosa ma necessaria, racconta un uomo e quindi una famiglia, un singolo e quindi tutti noi lettori, con parole scelte una ad una perché stiano giuste vicine, come le pietre di quelle case secolari da cui tutto ha origine.

Mario Pellizzari


UN VIAGGIO NEL TEMPO E NELLO SPAZIO
Sangue e latte di Eugenio Di Donato è un romanzo di formazione, non nel significato classico del termine, perché il protagonista di questa storia, Ludovico, non è un adolescente alle prese con i primi passi nel mondo adulto, ma un adulto che si muove a ritroso, verso l'infanzia e gli avvenimenti più importanti del suo passato recente, alla ricerca dei nodi della sua vita ancora da sciogliere. 

Angelica E. Moranelli



DA LEGGERE TUTTO D'UN FIATO
Eugenio Di Donato con “Sangue e latte” ci imprigiona nei suoi pensieri che sono anche i nostri, nelle sue storie in cui anche noi, in qualche modo, abbiamo camminato. Costruisce una ragnatela di parole ed emozioni contrastanti da cui non riusciamo a liberarci, un labirinto di cui non troviamo l’uscita non perché non possiamo, ma perché non vogliamo. Ci fa risentire inadeguati come quando eravamo adolescenti e forti come possiamo essere, in qualsiasi momento, da adulti. Una scrittura avvolgente, coinvolgente, delicata e allo stesso tempo sradicante, come un albero estrapolato con tutte le sue radici, come la vita quando fa al posto nostro una scelta. Definitiva e irreversibile.
La Marianne Vague


COMPRATO PER CASO, È STATO UNA PIACEVOLE SORPRESA!
L'ho letto tutto d'un fiato. Mi ha appassionato a tal punto da leggerlo in un giorno. Mi ha colpito l'immagine dell'uomo che ammette i suoi limiti, le sue paure, il suo dolore e trova il coraggio di chiedere aiuto e capire cosa non va. Ci sono molti spunti di riflessione nelle ultime pagine. Domande che almeno una volta ci siamo posti nella vita, ma sappiamo trovare tutti una risposta?
Archiviato in libreria tra i miei preferiti. Assolutamente da comprare.
Alex Senatore


EVVIVA, DIVENTARE ADULTI
Una scrittura che incastra tasselli di storie e vicende con fluidità e fa sentire con i cinque sensi e ancora più in profondità. La trovo un’opera coraggiosa che racconta un uomo capace di crescere di guardarsi dentro e che impara a comunicarlo... finalmente. Un libro che è andato a pescare anche dentro di me e mi ha commosso.
Shara Tidona

VERO E INTRIGANTE
Poche pagine per viaggiare lontani o molto vicino attraverso un’esperienza raccontata con un linguaggio fluente, chiaro,accattivante. In due ore leggi, continui a voltare pagina, divori quella storia, non è la tua , forse non è quella di nessuno o di tanti, ma poco conta perché senti che è vera la sua essenza, come la vita, irresistibilmente intrigante. Vi sorprenderà.
Andrea


FANTASTICO
Letteralmente un intenso travaglio che vi terrà incollati fino a che non lo avrete finito di leggere. 
Una piacevole sopresa che racconta una realtà dura e cruda che però lascia sperare.
Stefano


CRUDO E INTENSO
Il racconto é a tratti descritto crudamente e caratterizzato da una intensità che non si perde mai. E' un viaggio introspettivo in cui tutti possono riconoscersi, anche solo per alcuni aspetti o esperienze, ma svela un ritratto profondamente onesto delle emozioni, che non può lasciare indifferenti. Da leggere e conservare dentro di sé!
Ale






04 October 2018

06 May 2018

Libro Rotto di Luca Buoncristiano - Recensioni dei lettori su Amazon


CAPOLAVORO
È un libro pazzesco che ho letto tutto d'un fiato. La storia mi ha agganciata subito fin dalla prima pagina. Il racconto di questo incredibile personaggio diventa come un gomitolo di eventi, come delle scatole cinesi di uno squisito e folle gioco, un caleidoscopio di immagini in cui sono stata risucchiata e che mi ha lasciata in apnea per tutta la lettura. Ho apprezzato molto le illustrazioni di Joe e lo stile letterario semplice eppure molto sperimentale. E' a tutti gli effetti un romanzo intervallato da bellissime tavole disegnate, ma non è una Graphic novel, né un romanzo illustrato, è qualcosa di decisamente diverso, qualcosa finalmente di nuovo, una voce fuori dal coro che va gridata a più persone possibili.
Anne


CHE VIAGGIO!
Joe Rotto non è un libro è un viaggio attraverso tutto, la storia, i tempi i costumi del mondo moderno, che tira dentro tutto il pop che c'è in questi ultimi 30 anni e lo mostra nella sua faccia meno nota o lato oscuro.
Finalmente del politically scorrect per chi si vuole divertire con un racconto fantastico in tutti i sensi, scenari gangsta dei tempi in cui non era tutto poser e volgarità, ma aveva la sua eleganza essere un criminale.
Si viene poi coinvolti pienamente nel racconto perché è ricchissimo di citazioni allegorie che i già grandi riconosceranno subito e godranno a pieno.
Tocca o meglio non risparmia nessuno coinvolgendo ogni mondo, parlando della musica, parlando della sessualità, parlando del cinema, parlando della storia, della politica, della narrativa, del merchandising.
Ma il vero plus di questo libro è la sua musicalità, il modo in cui le parole si rilanciano a vicenda e tutte le volte in cui si rende così vicino alla realtà assurda che viviamo ogni giorno coinvolgendo il lettore a rileggere tratti del libro perché fan troppo ridere.
Per farla breve è un libro per tutti gli assetati di termini pieni e scene vivide e di carattere.
Compratelo, leggetelo, godetevelo.
E buon Rotto a tutti.
Matteo


DIVORARE ROTTO
Un libro che si divora.
E vi divorerà.
Chiunque abbia qualcosa di Rotto, dentro o al di fuori di sè stesso, amerà, riderà, si commuoverà, odierà e non potrà più fare a meno di Joe, come tutte le cose cattive ; che in realtà sono anche le più buone .
E che se sono cattive non è mai per colpa loro ma perché "le disegnano" così (vedi le illustrazioni aforismatiche di Joe Rotto ad opera dell'autore, da farsene per ognuna una maglietta).
Abbiatelo. È necessario.
Marika Nicora


UN LIBRO ECCEZIONALE
Un libro eccezionale e inconsueto, da bere in un sorso. In apnea. Il Libro Rotto non è scritto, ma inciso. Ti spintona a prendere decisioni, fregartene, risolvere, diventare quel magnifico tiranno senza sensi di colpa che tutti noi - in fondo o neanche tanto - vorremmo essere.
Zoe Lacchei


DEVASTANTE. 
Quando qualcosa mi piace particolarmente e voglio scriverne, dirlo a qualcuno, non sono mai davvero capace di farlo. Ho paura di dire troppo, o di non dire abbastanza. Ho conosciuto Luca Buoncristiano ed il suo Joe Rotto un bel po' di anni fa. Alcune di quelle illustrazioni hanno segnato irrimediabilmente i miei ricordi. Il Libro Rotto è un'evoluzione, la voce che mancava, o che sentivi solo nella tua testa, intorno a quelle illustrazioni. Avere a che fare con Joe Rotto è sempre un'impresa. Quello che per lui è leggero per me è devastante, e rimango per qualche giorno vittima di quello che ho letto e visto, come se dovessi riprendermi da un incidente stradale. Convalescente. E se prima faceva parte della mia vita recensire libri o dischi, oggi voglio solo lasciarmi andare, guidare senza prudenza, farmi riempire, nutrirmi. Dissetarmi con libri così, anche se il Libro Rotto è un po' acqua purissima e un po' alcool da discount, un cocktail di citazioni, musica, emozioni, disturbi, relazioni, che causa un hangover lunghissimo. State attenti.
Luciana M.


ROTTO PER TUTTI! 
Era da 20 anni che aspettavo questo libro. Mi ricordo quando Joe era solo un idea dell'autore e a poco a poco prendeva forma e vita attraverso i suoi disegni e successivamente con i suoi fumetti. Ho avuto la fortuna di vederlo crescere. Oggi quello che cercavo di immaginare e' scritto. A differenza di prima tutti possono incontrarlo oggi attraverso questo libro. E soprattutto tutti possono cercarlo dentro se stessi. Ognuno in fondo puo' essere ROTTO perche' c'e' sempre qualcosa di ROTTO dentro ognuno di noi.
Lucy


SORPRENDENTEMENTE ROTTO.
Impeccabile e imperturbabile, Joe Rotto attraversa i gironi di un inferno metropolitano umano, troppo umano e lo fa con una storia che è tante storie insieme. Incastra immagini, parole, parolieri, personaggi, citazioni, dipendenze e sconvenienze con geniale disinvoltura e stile. Perfetto, per apocalittici e per integrati. Un libro sorprendente che finisce per restarti appiccicato addosso.
Valentina Rinaldi


UN ROTTO PER TUTTI
Semplicemente GENIALE. Finalmente la verità su Michael Jackson, Hello Kitty e AXL Rose! Un libro scritto molto bene, con citazioni meravigliose. L'ho divorato! Grazie Joe, non farci aspettare troppo per una seconda serie di verità.
Giuseppe Fanelli


GRANDE ROTTO!
Re del sense e del nonsense Luca Buoncristiano sorprende per le trovate continue ed argute che stimolano risate ed il pensiero. Il libro scorre rapido e stimola approfondimenti allo stesso tempo. Piaciuto parecchio.
Stefano Ballista


LIBRO ROTTO
"Joe Rotto inizia dentro ognuno di noi". Assolutamente geniale. Ho avuto il piacere di leggerlo più di una volta.. impossibile staccarsi. Lo consiglio a tutti, fate come me. Staccatevi per un momento dalle storie che leggete di solito, ed entrate nel mondo di Rotto.
Jessica