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23 June 2023

UNA SVASTICA SUL VISO di Luca Buoncristiano su ELEONORASIRA - di Eleonora Siracusa (Instagram)

 



Credo sia stato Umberto Eco a dire che, mentre le verità scientifiche possono sempre essere messe in dubbio, e devono essere continuamente verificate, le verità romanzesche offrono un modello di verità incontrovertibile; ci penso sempre a quest’idea, mi piace molto, e ci ho pensato vieppiù leggendo Una svastica sul viso: perché qui @lucabuoncristiano “ruba” Charles Manson al mondo per consegnarlo alla verità della sua finzione letteraria.
E nella verità del mondo di sotto - di quella romanzesca - non conta nell’anima di chi scavi, conta solo che tu sappia farlo.
Ho ucciso qualcuno?

(La mia precedente recensione su un libro dello stesso autore la trovate indietro nel mio profilo e voi direte: “‘sti cazzi!”, ma io ve la segnalo lo stesso perché dovete comprare i libri di @eldoctorsax, i quali hanno anche ottime copertine soft touch che piacciono ai gatti)


20 July 2021

UNA SVASTICA SUL VISO di Luca Buoncristiano su BENGALA - di Ray Banhoff



Scrittori buoni ce ne sono pochi e libri buoni ancora meno, per questo quando ne trovi uno è giusto condividerlo.
Joe Rotto è uno di questi.
Questo breve libro che ha scritto su Manson è illuminante, perché lo ha recitato dall'interno. Tutto il flusso di coscienza e la capillare ricostruzione storica della vicenda di Manson avevano bisogno di goccio di umanità per essere comprese.
Anche quando compie il male l'uomo è in mezzo agli uomini e di solito quel male nasce da ferite più antiche e profonde che poi sono anche l'unica spiegazione per capire l'inspiegabile.
Joe Rotto non assolve Manson ma condanna anche l'America.


Ti sei messo nei panni del mostro scrivendo il suo dolore in prima persona. Il finale del libro ribalta quasi la visuale, portando alla luce le “colpe” dell’America a cui ha attentato Manson. «Ti aspetti di spezzarmi? Impossibile! Mi hai rotto anni fa! Mi hai ucciso anni fa». 
Dentro di te però: Manson è colpevole?
Una svastica sul viso nasce dal suo dolore. Quando mi sono messo a leggere o guardare le sue interviste deliranti mi sono reso conto che dietro gli sproloqui, le boccacce, le minacce, c'era un piccolo uomo pieno di dolore e in questo dolore mi ci sono messo dentro. La scelta di utilizzare le sue dichiarazioni, rimaneggiarle, inserire delle cose mie, ha significato non annullare il mostro ma assumere la responsabilità di essere mostro. Manson è colpevole di essere Manson. Come tutti noi lo siamo. Colpevoli di essere. Il finale è un j'accuse alla società americana, ma anche semplicemente alla società e a stringere alla famiglia che della società porta ipocritamente avanti i valori.
Non lo giudico, non posso e non mi interessa. Sicuramente non è un assassino. Ciò che mi interessa è la narrazione di questa non vita che è una vita interiore. Manson non agisce, né quando è rinchiuso, né fuori, però parla, parla molto, ha molto da dire.

Cito un tuo passaggio: «Avete trovato me. Avete trovato il mostro.Questa strage vi serviva proprio. Tutto è diventato accettabile. Perché non si possono uccidere le star, perché non si può uccidere Hollywood… i vostri sogni preconfezionati per i videoregistratori dei vostri cervelli».Se la Family non avesse fatto fuori la Tate, Manson sarebbe diventato l’icona del male che è?
Assolutamente no. Il peccato più grande, lo scandalo di questa storia atroce sta proprio nell'aver ucciso un star hollywoodiana. Nell'aver violato un mondo fino allora inviolabile. E' qui che abbiamo una sostituzione, anzi una sovrapposizione. Nella sua tragica scomparsa, Sharon Tate diventa ancora più brillante, si ingigantisce e Charles Manson diviene anch'esso una star, un mito, un'icona. Due mondi apparentemente inconciliabili, quello delle star e quello dei delinquenti si sovrappongono, si uniscono e finiscono in un'unica narrazione.

Parlami del tuo rapporto con CM. Cosa ti ha spinto a scrivere di lui in prima persona, da dentro. E come è stato?
Fin da ragazzo mi ha sempre attirato. Mi faceva terrore e questo a me è sempre piaciuto. C'è qualcosa di assolutamente magnetico nella paura e gli occhi di Manson erano veramente magnetici e poi c'era la storia che è comunque una storia hollywoodiana.
Solo che a me non bastava, volevo vedere dietro la maschera cosa ci fosse e così ho guardato e mi sono messo anche io questa maschera e ho capito quanto sia difficile togliersela quando questa diviene la tua salvezza. Charles Manson è un uomo che pur di esistere decide di assumersi l'esistenza che gli viene attribuita: quella del mostro. Egli indossa quella maschera perché può parlare solo attraverso di essa. Senza è muto col suo dolore e il suo isolamento.

Non ti fa sorridere il fatto che di cognome fai "Buoncristiano" e che ti occupi del Diavolo moderno? Era il tuo karma forse?
Mi sono occupato molto anche di Carmelo Bene, di cui ho curato un volume edito da Bompiani (PANTA CARMELO BENE) frutto del lavoro di archivio che ho fatto sul suo lascito artistico. Forse lì la vicinanza dei due cognomi era più conciliante. Credendo che il destino sia nel cognome probabilmente ho qualcosa da espiare.


Sono molto affascinato dalla cultura americana e dalla nera ma ti chiedo una cosa da scrittore. Manson è il simbolo del male americano. Chi è il suo analogo in Italia?
Non c'è, non con quelle caratteristiche. Manson è frutto di quella cultura lì, di quella società lì, feroce e spersonalizzante. Non a caso è raro che ci siano serial killer da noi. Non siamo figli di Guerre Stellari o McDonald's. Nondimeno ci sono straordinari casi di cronaca nera, basti pensare al Delitto del Circeo, al Mostro di Firenze, la strage di Erba, Avetrana e così via. La mostruosità americana è più individuale, la nostra forse più condominiale.

Who is Joe Rotto? Che fai nella vita?
Joe Rotto, accompagnato dal suo fedele microcane Sid, è la mia creatura che mi porto dietro ormai da parecchi anni. Potrei definirlo, il mio amico immaginario cui ho dato volto e voce nei miei lavori precedenti (Libro Rotto e Album Rotto).
Joe è lo spacciatore per antonomasia, è colui che soddisfa qualsiasi vizio, che tu sia Michael Jackson, Axl Rose o un comune mortale. "Il mondo è fatto di dipendenze e io sono qui per questo" è il suo adagio.
Lui più che un mostro è un connettore di mostruosità.
Essendo un successo underground ormai mi si identifica con lui e quindi il creatore ha finito col prendere l'identità della sua creatura.
Oltre a scrivere, sono impiegato in un'azienda di armamenti.

La Nera, i delitti, la curiosità delle persone per questi brutti fatti. Che cosa rappresentano?
L'uomo tende al male, c'è poco da fare. Quando ci mettiamo al volante, tutti i santi giorni, auguriamo la morte almeno a una decina di persone e questo nel migliore dei casi. C'è una spinta al male che la maggior parte di noi domina ma nessuno può cancellare. Guardare l'orrore può allora essere catartico o più banalmente piacevole.
Quando si fa del male si pensa sempre di essere nel giusto. E' l'unica scelta possibile in quel momento. Dopo interverrà la legge o la religione o la coscienza a farci capire che forse, forse, abbiamo sbagliato, e non sempre.

Stando anche alle ultime dicerie, forse è Maryln Manson il suo unico vero erede nell’inconscio collettivo?
Marilyn Manson mi sembra solo l'ennesima vittima di questa isteria collettiva chiamata nuovo femminismo, contenuta a suo a volta in questa cazzata del politically correct, che ha come unica espressione la pubblica gogna e che sta rendendo questo mondo ancora più invivibile di quello che è. Non si possono distruggere le persone sui social, innocenti o colpevoli non mi interessa. Esiste la legge, esiste il commissariato, esistono i tribunali, si deve andare lì, no su instagram. I processi non si fanno con gli hashtag né tantomeno le battaglie per i diritti civili.




08 May 2021

UNA ESVÁSTICA EN LA CARA de Luca Buoncristiano en NO TE LIBRAS DE MIS LIBROS (Instagram)





De Manson se han escrito muchos libros, el más famoso es el caso judicial que se narra en Helter Skelter, pero tenemos de todo: sus confesiones desde la cárcel o las versiones de los integrantes de la Familia.

Este es distinto a ellos. Se trata de la versión de Charles Manson en forma de monólogo, es su voz la que habla aunque sea otro quien la escriba para darle el ritmo que necesita el libro. Son sus confesiones y sus paranoias. Y tiene frases muy buenas, que ya no sé si son del criminal más famoso y adorado de las cárceles o del propio autor.

Es una edición muy cómoda y rápida de leer, que merece la pena si quieres adentrarte en su mundo mental y en los detalles de los crímenes más famosos donde ni siquiera él estuvo delante.

“¿He matado a alguien?”


10 April 2021

Una esvástica en la cara de Luca Buoncristiano - por Rafael Becerra (Español)



¿Dónde está mi padre? ¿dónde está mi madre? La que dicen y redicen que me cambió por unas cervezas ¿Porqué este ansía de las instituciones por controlar mi educación? ¿Porqué tantas leyes como cadenas?  Comienza el viaje a la mente del asesino ¿Pero?¿qué asesino? Manson no mató a nadie, lo convirtieron en el chivo expiatoria de un sistema represor contra todo un movimiento cultural a finales de los sesenta. El tipo desde luego no era un santo, como tantos otros, un marginal desubicado, un delincuente juvenil oportunista en busca de un destino que le fuese favorable. En su persona se condensa la desorientación de una generación en busca de si misma, enfrentada a un gigante sin piedad a la hora de aplastar cualquier crítica o intento de cambiar las cosas.

Luca Buoncristiano nos introduce en la mente del más infame asesino de masas de todos los tiempos según los titulares de los diarios sensacionalistas americanos durante décadas. A través de las entrevistas que concedió, el autor nos invita a un viaje alucinado de un actor secundario dentro de su propia vida, donde el personaje fagocita a la persona. La irremediable víctima de un sistema que no estaba dispuesto a dejar que nadie, y menos un hippie, (cosa que Manson no era) hiciera temblar los cimientos de la democracia (siempre tan demócrata) americana.


Músico, ladrón, ideólogo, inadaptado, poeta, beatnik. Heterodoxo exponente de una época controvertida y cambiante cuyas heridas todavía duelen y cuyas brasas aún resplandecen.

Un paso más para entender las claves de un gigante implacable cuyo mayor enemigo fueron siempre los díscolos hijos que crecieron en su seno. La guerra más grande llevada a cabo por los EEUU fue siempre contra su propia estirpe. Un dato del que han tomado buena nota todos los países cercanos a su órbita.

Condenado por conspirar para cometer los asesinatos Helker Skelter de Sharon Tate y sus amigos el 8 de agosto de 1969 y los de Leno y Rosemary La Bianca a la siguiente noche. Un juicio y una acusación que hacían aguas por todas partes. Una historia que ha hecho millonarios a los ideólogos de películas, especiales de televisión, camisetas, libros.

Un relato que aporta su granito de arena para entender la contra-cultura americana en uno de sus grandes protagonistas. Totalmente recomendable, para comprender los mecanismos del poder político, que no tiene reparo en devorar sus propios principios.

Rafael Becerra

13 December 2020

LIBRO ROTTO di Luca Buoncristiano su ELEONORASIRA - di Eleonora Siracusa (Instagram)


Libro rotto di Luca Buoncristiano è un delirio lucido, un poema contemporaneo scritto in una neolingua: “tra sacro e ibuprofene”, “tutto immondo è paese”, “ogni perversione è una conversione”, “in assenza di idee tutti hanno un’opinione”.

L’autore non stringe col lettore un semplice patto di sospensione d’incredulità, ne fa il campo stesso della battaglia; se si accettano le regole del gioco, si potrà essere introdotti in universo parallelo: scarpe donate da Dalì, la rockstar satanista con un occhio suo e uno di husky, la vera storia dell’invenzione di Hello Kitty, il quadro-vagina che il soldato dell’Armata Rossa rubò al gerarca nazista che a sua volta l’aveva sottratto al barone ebreo ungherese, l’unità del KGB degli zombie militari addestrati in funzione antioccidentale, il pignoramento del luna park a Michael Jackson.

“Gli ultimi saranno sempre gli ultimi. L’importante non è giocare, ma non giocare affatto”.
Ma ormai è tardi, la partita si è svolta, il viaggio è finito.

Eleonora Siracusa


30 June 2020

Una svastica sul viso di Luca Buoncristiano - Recensioni dei lettori su Amazon


DA LEGGERE!!
Luca Buoncristiano ha uno stile che ipnotizza. È difficile, se non impossibile, trovare un autore che distorce la verità visibile agli occhi di tutti, per mostrarcene un’altra, forse più logica della prima. Con una serie di aforismi già noti, e molte citazioni dello stesso Manson in varie interviste, Luca Buoncristiano riordina le carte in tavola per mostrarci qualcosa che ci era sfuggito. Un lungo monologo tra Charlie e Charlie, tra il mostro e l’uomo. Perché sì, era un mostro, ma era anche un uomo. Un bambino con un’infanzia difficile e senza amore. Consigliatissimo!!!

Jessica

CONSIGLIATISSIMO
Non si può non leggere tutto d'un fiato! Surreale e grottesco. Charlie esprime a mio parere un accusa alla società contemporanea dove un uomo può scivolare nei recessi più oscuri del delirio psicopatico. Una tragedia contemporanea proprio in virtù del sua straordinaria sensibilità umana.
Ha vissuto gran parte della sua vita in una scatola, come dice lui, che sa riempirsi delle diverse sfumature di luce e che può accendersi col buio della disperazione più nera. Geniale e consigliatissimo!!

Giovanni


MASON L'INFLUENCER
Bellissimo docu-fiction-libro che ci porta nella testa e cuore di Manson.
"Dopotutto, ho vissuto malgrado tutto affinchè la mia esistenza fosse un disturbo."
Dido Fontana


DA LEGGERE
Letto in un giorno. La scrittura è fluida, 
incuriosisce il lettore e aiuta a capire che spesso siamo quello che viviamo.
Lidia de Padua

17 June 2020

UNA SVASTICA SUL VISO - Luca Buoncristiano


Charles Manson è stato il criminale statunitense più famoso al mondo, noto per essere il mandante delle stragi Tate-LaBianca dove vennero uccise sette persone tra le quali Sharon Tate, la moglie del regista Roman Polanski, incinta di otto mesi. 


Con un’operazione di docufiction letteraria, frutto di un gioco tra finzione e realtà che utilizza le dichiarazioni dello stesso Manson, Luca Buoncristiano costruisce un monologo, uno stream of consciousness del Manson più intimo. 

Il risultato è un autoritratto surreale e lisergico, la disperata confessione di una delle più celebri icone del male, malgré lui. 

Luca Buoncristiano (Roma 1976) autore e illustratore, ha lavorato per radio e televisione. Ha collaborato con gli scrittori Sandro Veronesi e Edoardo Albinati ed è stato il curatore del lascito artistico di Carmelo Bene. 

Autore di Joe Rotto, apparso più dieci anni fa nel primo blog di sole illustrazioni italiano, ha pubblicato Mary e Joe Fazi Editore 2007, Panta Carmelo Bene Bompiani 2012, Libro Rotto El Doctor Sax 2017, Album Rotto El Doctor Sax 2018.



12 May 2020

Libro Rotto di Luca Buoncristiano - recensione di Stefano Aiello


Colui che viene dopo il Piano A e il Piano B, un facilitatore, la virtù della necessità, l'ultima soluzione, che spesso è anche l'unica e la definitiva. Uno spacciatore, uno stronzo, un anaffettivo, un tipo che si fa i fatti suoi e pure quelli degli altri. La persona che meno vorresti incontrare e della quale al tempo stesso avresti più bisogno."La tua vita non ti soddisfa? Ti organizzo un viaggio di non ritorno. Vuoi uccidere tua madre? Segnati il mio numero. Che arma ti serve? Un'automatica? Nessun problema. La vuoi coordinata con il tuo vestito? Non c'è amore senza armamenti. Ti serve un rene? Ti posso far cucire un cuore su misura. Non faccio economica, sono l'economia. [...] Se il diavolo fa le pentole, io faccio i coperchi.
Il mondo è fatto di dipendenze, ed io sono qui per questo."

Ecco, brevemente, chi è Joe Rotto: qualcuno che viene definito dai nostri problemi, dalle nostre urgenze, dalle nostre necessità e dalle nostre vie di fuga. Un protagonista di un libro che in realtà ha come protagonista gli uomini che noi siamo, le rese dei conti di ciascuno di noi con noi stessi, chi chiamiamo quando la nostra vita va a rotoli o siamo sufficientemente disperati da commissionare a qualcuno - a lui - le nostre estreme soluzioni da attuare.
Joe Rotto non è un personaggio definibile, perché rappresentando la nostra liberazione del sé, prende continuamente forma: ogni nostro problema, ogni nostra situazione senza una via d'uscita che non sia dura e crudele ripassa i contorni della sua esistenza, e ne traccia di nuovi.

Joe è l'uomo che pago affinché uccida chi dico io, è l'uomo che pago perché mi consegni a casa droga e psicofarmaci, è l'uomo che chiamo perché rapisca una ragazza minorenne con la quale io possa fare sesso o un film porno, è l'uomo che chiamo perché soccorra qualcuno a cui tengo che è in piena overdose. E lui viene in mio soccorso. Se non ha un'auto ne ruba una, se è il caso non dorme la notte per raggiungermi, e nonostante il suo cinismo e la sua cattiveria se al momento non ho soldi per pagarlo sa anche chiudere un occhio e aspettare che io rimedi qualche banconota.

14 February 2019

Album Rotto - Luca Buoncristiano


Dopo le avventure che lo hanno visto protagonista nel romanzo Libro Rotto (El Doctor Sax), Joe Rotto, lo spacciatore per antonomasia, ritorna in un’opera grafica gotica e grottesca, non-sense e densa di humor nero.
Adriano De Vincentiis, il miglior disegnatore italiano, dai più accreditato come l’erede di Milo Manara cura la prefazione di questa non-opera.
Attraverso una galleria di immagini contraddistinte da un gioco di accecanti bianchi e neri affilati, l’autore realizza un affresco inchiostrato e scrostato di questo immondo mondo che abitiamo. Uno spietato ritratto di questa indecente e indecorosa umanità. Un incubo ad occhi aperti. Una Disneyland tossica e venefica. Uno zoo disumano.
Attraverso l’utilizzo di animali antropomorfi e la rilettura di personaggi noti dell’immaginario infantile collettivo, l'Album Rotto si offre come il peggior parco di non divertimento in cui entrare.
Nato più di dieci anni fa come opera grafica, Joe Rotto ritrova in questo lavoro la sua elegante forma originaria e la sua potenza espressiva contraddistinta non solo dai segni che lo delimitano ma anche dalla forma aforistica, tra boutade, giochi di parole e massime sentenziose e tendenziose.
Gli animali che fanno da contraltare, a volte tremendi a volte commoventi, sembrano incontrarsi con il protagonista in un impossibile dialogo tra esseri rotti.
Stando agli angoli del ring dominato da Joe Rotto, hanno pronto qualche gesto terribile o sofferenza indecente.
Nel lavoro di sottrazione dell’autore, ai più sensibili non sfuggirà qualcosa di bello e terribile, sotto queste maschere, sotto questi animali umanizzati, c’è una ferita che appartiene a tutti.
Album Rotto è un libro irresistibile come le peggiori sostanze spacciate dal suo protagonista.


Luca Buoncristiano nasce a Roma nel 1976 è un giornalista pubblicista e illustratore. Dal 2001 al 2002 è stato assistente di Edoardo Albinati per poi collaborare con la Fondazione L’Immemoriale di Carmelo Bene, curando la catalogazione del lascito artistico dell’attore. Nel 2012 ha pubblicato per Bompiani Panta Carmelo Bene. Con Alessandra Amitrano, in qualità di illustratore, pubblica con Fazi Mary e Joe nel 2007, Fazi Editore. Il suo personaggio Joe Rotto, apparso per la prima volta più di dieci anni fa sul primo blog di sole illustrazioni italiano, ha esordito nel 2008, nell’ambito della rassegna Ex Post presentata da Sandro Veronesi al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Proprio Sandro Veronesi ha curato la prefazione di Libro Rotto, il primo romanzo che vede Joe Rotto come protagonista, pubblicato nel 2017 da El Doctor Sax.



06 May 2018

Libro Rotto di Luca Buoncristiano - Recensioni dei lettori su Amazon


CAPOLAVORO
È un libro pazzesco che ho letto tutto d'un fiato. La storia mi ha agganciata subito fin dalla prima pagina. Il racconto di questo incredibile personaggio diventa come un gomitolo di eventi, come delle scatole cinesi di uno squisito e folle gioco, un caleidoscopio di immagini in cui sono stata risucchiata e che mi ha lasciata in apnea per tutta la lettura. Ho apprezzato molto le illustrazioni di Joe e lo stile letterario semplice eppure molto sperimentale. E' a tutti gli effetti un romanzo intervallato da bellissime tavole disegnate, ma non è una Graphic novel, né un romanzo illustrato, è qualcosa di decisamente diverso, qualcosa finalmente di nuovo, una voce fuori dal coro che va gridata a più persone possibili.
Anne


CHE VIAGGIO!
Joe Rotto non è un libro è un viaggio attraverso tutto, la storia, i tempi i costumi del mondo moderno, che tira dentro tutto il pop che c'è in questi ultimi 30 anni e lo mostra nella sua faccia meno nota o lato oscuro.
Finalmente del politically scorrect per chi si vuole divertire con un racconto fantastico in tutti i sensi, scenari gangsta dei tempi in cui non era tutto poser e volgarità, ma aveva la sua eleganza essere un criminale.
Si viene poi coinvolti pienamente nel racconto perché è ricchissimo di citazioni allegorie che i già grandi riconosceranno subito e godranno a pieno.
Tocca o meglio non risparmia nessuno coinvolgendo ogni mondo, parlando della musica, parlando della sessualità, parlando del cinema, parlando della storia, della politica, della narrativa, del merchandising.
Ma il vero plus di questo libro è la sua musicalità, il modo in cui le parole si rilanciano a vicenda e tutte le volte in cui si rende così vicino alla realtà assurda che viviamo ogni giorno coinvolgendo il lettore a rileggere tratti del libro perché fan troppo ridere.
Per farla breve è un libro per tutti gli assetati di termini pieni e scene vivide e di carattere.
Compratelo, leggetelo, godetevelo.
E buon Rotto a tutti.
Matteo


DIVORARE ROTTO
Un libro che si divora.
E vi divorerà.
Chiunque abbia qualcosa di Rotto, dentro o al di fuori di sè stesso, amerà, riderà, si commuoverà, odierà e non potrà più fare a meno di Joe, come tutte le cose cattive ; che in realtà sono anche le più buone .
E che se sono cattive non è mai per colpa loro ma perché "le disegnano" così (vedi le illustrazioni aforismatiche di Joe Rotto ad opera dell'autore, da farsene per ognuna una maglietta).
Abbiatelo. È necessario.
Marika Nicora


UN LIBRO ECCEZIONALE
Un libro eccezionale e inconsueto, da bere in un sorso. In apnea. Il Libro Rotto non è scritto, ma inciso. Ti spintona a prendere decisioni, fregartene, risolvere, diventare quel magnifico tiranno senza sensi di colpa che tutti noi - in fondo o neanche tanto - vorremmo essere.
Zoe Lacchei


DEVASTANTE. 
Quando qualcosa mi piace particolarmente e voglio scriverne, dirlo a qualcuno, non sono mai davvero capace di farlo. Ho paura di dire troppo, o di non dire abbastanza. Ho conosciuto Luca Buoncristiano ed il suo Joe Rotto un bel po' di anni fa. Alcune di quelle illustrazioni hanno segnato irrimediabilmente i miei ricordi. Il Libro Rotto è un'evoluzione, la voce che mancava, o che sentivi solo nella tua testa, intorno a quelle illustrazioni. Avere a che fare con Joe Rotto è sempre un'impresa. Quello che per lui è leggero per me è devastante, e rimango per qualche giorno vittima di quello che ho letto e visto, come se dovessi riprendermi da un incidente stradale. Convalescente. E se prima faceva parte della mia vita recensire libri o dischi, oggi voglio solo lasciarmi andare, guidare senza prudenza, farmi riempire, nutrirmi. Dissetarmi con libri così, anche se il Libro Rotto è un po' acqua purissima e un po' alcool da discount, un cocktail di citazioni, musica, emozioni, disturbi, relazioni, che causa un hangover lunghissimo. State attenti.
Luciana M.


ROTTO PER TUTTI! 
Era da 20 anni che aspettavo questo libro. Mi ricordo quando Joe era solo un idea dell'autore e a poco a poco prendeva forma e vita attraverso i suoi disegni e successivamente con i suoi fumetti. Ho avuto la fortuna di vederlo crescere. Oggi quello che cercavo di immaginare e' scritto. A differenza di prima tutti possono incontrarlo oggi attraverso questo libro. E soprattutto tutti possono cercarlo dentro se stessi. Ognuno in fondo puo' essere ROTTO perche' c'e' sempre qualcosa di ROTTO dentro ognuno di noi.
Lucy


SORPRENDENTEMENTE ROTTO.
Impeccabile e imperturbabile, Joe Rotto attraversa i gironi di un inferno metropolitano umano, troppo umano e lo fa con una storia che è tante storie insieme. Incastra immagini, parole, parolieri, personaggi, citazioni, dipendenze e sconvenienze con geniale disinvoltura e stile. Perfetto, per apocalittici e per integrati. Un libro sorprendente che finisce per restarti appiccicato addosso.
Valentina Rinaldi


UN ROTTO PER TUTTI
Semplicemente GENIALE. Finalmente la verità su Michael Jackson, Hello Kitty e AXL Rose! Un libro scritto molto bene, con citazioni meravigliose. L'ho divorato! Grazie Joe, non farci aspettare troppo per una seconda serie di verità.
Giuseppe Fanelli


GRANDE ROTTO!
Re del sense e del nonsense Luca Buoncristiano sorprende per le trovate continue ed argute che stimolano risate ed il pensiero. Il libro scorre rapido e stimola approfondimenti allo stesso tempo. Piaciuto parecchio.
Stefano Ballista


LIBRO ROTTO
"Joe Rotto inizia dentro ognuno di noi". Assolutamente geniale. Ho avuto il piacere di leggerlo più di una volta.. impossibile staccarsi. Lo consiglio a tutti, fate come me. Staccatevi per un momento dalle storie che leggete di solito, ed entrate nel mondo di Rotto.
Jessica



19 December 2017

25 November 2017

LIBRO ROTTO - Luca Buoncristiano



 PREFAZIONE DI
SANDRO VERONESI 
+
 IL LIBRO ROTTO 
SECONDO DON MAZEL 
DI MAURO APRILE ZANETTI

Joe Rotto è l’archetipo del più cattivo dei salesmen, uno spacciatore di peccati che vende di tutto: armi, droghe, esplosivi, cadillac e cacciabombardieri. I suoi clienti vanno dai più miserabili alle celebrities d’America. “Il mondo è fatto di dipendenze, ed io sono qui per questo” è il suo adagio. La storia ha inizio quando si trova nella discoteca più in voga della città, per curare i suoi affari assieme al fedele cagnetto Sid, e decide di fare una telefonata per recuperare un debito non ancora saldato dal Re del pop in persona: Michael Jackson, minacciandolo di prendersi la sua amata Neverland. Da questo momento in poi, il viaggio di Joe e Sid verso la Città degli Angeli, si tramuterà in una vertigionosa discesa nei più reconditi angoli del mondo Rotto. 





"Joe Rotto inizia dentro ognuno di noi" 
(Sandro Veronesi) 

"Finalmente la verità su Michael Jackson" 
(Mick Jagger) 

“In Rotto non ci sono eventi, sei tu piuttosto l’evento perché sei in quello che accade con vergogna” 
(Mauro Aprile Zanetti) 

"Rotto, American Beauty!" 
(Kevin Spacey)